Il secondo album dei Silent Memorial, band progressive svizzera, ha attirato su di se le attenzioni del mercato internazionale.
E' la retrospettiva del precedente album, tagliato per il mercato giapponese una decina di anni fa e intitolato “Cosmic Handball”, con sound progressive più raffinato e che richiama idubbiamente i Symphony X nei reef.
E' un lavoro con due facce nella stessa medaglia. Tecnicamente è indiscutibile, le tracce invece sono piuttosto omogenee, si ha l'impressione di ascoltare un'unica song per quasi tutto l'album.
Questo è il punto debole. I punti di forza sono diversi soprattutto per chi cerca la soddisfazione dei dettagli trascurando l'adrenalina che scatena la progressive. E' un disco che viene più apprezzato dagli addetti ai lavori che non ai fruitori del genere e sicuramente, sconsigliato ai neofiti che si vogliono accostare alla progressive.
In primo piano sempre chitarre e tastiere, che si alternano in sperimentazioni metal a tratti veramente interessanti. L'inserimento dei cori è puntuale ed arricchisce fortunatamente i pezzi.
Timbro morbido e pulito quello del singer Thomas Vikstrom (ex Therion), porta alle song un tocco originale ed innovativo, ha una buona estensione vocale ma spesso perde in potenza.
La song migliore è "O' Meditation"
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